Pavlos Fyssas era un antifascista, militante nell’organizzazione di sinistra Antarsya. Negli anni aveva organizzato tanti concerti e manifestazioni politiche nella zona in cui viveva. Pavlos Fyssas per 5 anni della sua vita era stato anche un operaio. Da ragazzo si era spaccato la schiena, come suo padre e suo nonno, nei cantieri navali di Perama. La grande area portuale e industriale di Atene, conosciuta da tutti come la “Zona”.
Pavlos Fyssas tifava l’Olympiakos e l’ultima cosa che vide, oltre lo sguardo incredulo della sua compagna, la notte del 18 settembre 2013 quando venne accoltellato da un gruppo di militanti neo nazisti, fu il 4 a 1 subito in casa dalla sua squadra contro il Psg ai gironi di Champions League.
Pavlos Fyssas però era soprattutto un musicista: un rapper noto col nome d’arte di Killah P, che sta per “Kill the past”, uccidi il passato. Ogni riferimento alla dittatura dei colonnelli che governò la Grecia dal 1967 al 1974 è fortemente voluto. Nell’ascoltare le parole delle sue canzoni si rimane incuriositi. Si parla di intolleranza e di forze oscurantiste, ma non viene mai citata direttamente Alba Dorata. Sì le sue canzoni parlano dei pericoli del fascismo. Ma parlano anche di ragazze, di lavoro, di crisi, di amicizie, come il brano “Sei qui” che Pavlos scrisse nel 2005 in memoria di un suo caro amico morto in un incidente stradale. Dopo il suo omicidio questa canzone è diventata un inno e tutti la cantano dedicandola al suo autore.
Pavlos Fyssas era un uomo di 34 anni che ha pagato con la vita l’amore per le sue idee. Da quel giorno tutti abbiamo capito che uccidere il passato è impossibile. Perché il passato è sempre pronto a rinascere dalle tenebre e mostrare il suo lato più crudele. (https://www.radiopopolare.it/pavlos-fyssas-chi-era-il-rapper-greco-ucciso-dai-neonazisti-nel-2013/)
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